Informativa ESG

Il tema della compatibilità dei flussi finanziari con un percorso sostenibile in risposta ai cambiamenti climatici e sociali è in discussione da diverso tempo e ha alimentato lo sviluppo della regolamentazione in tema ESG (“Environmental, Social e Governance”) anche nell’ambito finanziario.

Tra gli eventi più rilevanti si segnalano, nell’aprile del 2006, un primo intervento dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, con l’emanazione dei princìpi “UN PRI” (“Principi per l’Investimento Responsabile delle Nazioni Unite”) e l’accordo di Parigi, approvato dall’Unione Europea il 5 ottobre 2016. Più recentemente, l’Unione Europea ha avviato un ambizioso programma legislativo per rendere i criteri ambientali, sociali e di governance un elemento centrale della regolamentazione dei servizi finanziari a livello continentale adottando, tra l’altro:

  • la Direttiva 2013/34/UE, come modificata dalla Direttiva 2014/95/UE, che prevede una specifica disciplina in materia di informazioni dal carattere non finanziario;
  • il Regolamento (UE) 2019/2088 del 27 novembre 2019 (“Regolamento SFDR – Sustainable Finance Disclosure Regulation”), in tema di informativa sulla sostenibilità dei servizi finanziari;
  • il Regolamento (UE) 2020/852 del 18 giugno 2020 (“Regolamento Tassonomia”), il quale stabilisce allorquando un investimento possa considerarsi sostenibile.

Tali norme, in sostanza, pongono obblighi di classificazione degli investimenti sostenibili e criteri di redazione dell’informativa destinata agli investitori in materia di politiche sull’integrazione dei rischi ESG con i rischi finanziari, e degli eventuali effetti negativi delle decisioni di investimento sui fattori ESG, a cura dei partecipanti al mercato finanziario e dei consulenti finanziari.

In tale ambito è prevista, inter alia, la necessità di comunicare nei propri siti web e nell’informativa precontrattuale destinata agli investitori in che modo i rischi di sostenibilità siano integrati nelle loro decisioni di investimento e come le proprie politiche di remunerazione siano coerenti con tale integrazione. A fronte di ciò, i partecipanti ai mercati finanziari forniscono una spiegazione, scegliendo a quale principio ispirarsi – ovvero se “Comply or Explain” – sui principali effetti negativi delle proprie decisioni di investimento rispetto ai fattori di sostenibilità.

Alla luce di quanto sopra, Silver Fir Capital SGR S.p.A. ha promosso e avviato un processo di gap analysis, metodologico e operativo, volto a condurre un’approfondita riflessione sulle strategie di business del gestore e a implementare un processo di adeguamento complessivo della propria organizzazione interna.

La scrivente, in misura proporzionale e adeguata rispetto alle proprie caratteristiche strutturali, organizzative e di business, intende dunque adeguarsi ai nuovi obblighi e ai criteri di cui alle normative europee menzionate innanzi e adottare metodologie appropriate per integrare l’analisi dei parametri ESG nei propri processi di business e di gestione dei rischi, in coerenza con l’evoluzione delle disposizioni normative in materia.

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